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Recensione: "A history of modern Britain", di Andrew Marr

Cari lettori e lettrici!

Welcome to my first english lenguage book review!

Sarò costretto a scrivere tutta la recensione in inglese, ve lo scrivo subito, perchè ad un testo di tal risma si confà il dialetto della terra di Avalon. Non abbiate timore, tuttavia! La revisione dei libri che leggo di lingua italiana avverrà in italiano, anzi in itaGliano, visto che sono certo sarò capace, come ora vi mostrerò nella lingua inglese, di fare errori lì e là di scrittura - che mai mancano in ogni sano testo che si rispetti, soprattutto quando non lo si vuole appesantire troppo con concetti o con revisioni che pur rendendolo maggiormente grammatico, ne priverebbero della ... 'prammatica', cioè di quella facile fruibilità che ne alleggerisce la lettura.

Non è un caso che il primo libro che revisiono sia un testo in inglese: la Anglaterra è difatti la terra che sento più mia dopo l'Italia. Il motivo è la forte vicinanza, il grande legame che percepisco ripensando a tutte quelle estati inglesi del periodo della mia età di teenager che ho avuto davvero, anche io, giuro, quando il millennio era appena cominciato (non sono stato sempre vecchio! C'è stato un periodo in cui... vabbé lasciamo perdere) e dilettavo il mio tempo libero estivo con delle - in apparenza - seriosissime vacanze studio nella terra di Re Artù e dei suoi, che in realtà si tramutavano, giorno dopo giorno, in indimenticabili ricordi di giovinezza lì, in quei campi dai prati all'inglese così rasati da far paura, là dove quei college sono precisi e perfetti, luoghi sereni e di incontrovertibile e sano apprendimento (oltre che di fanfaronate), dove i contatti tra le differenti culture si rendono possibili non solo nelle ore di lezione; grazie al fatto di poter parlare a tutti i secondi con studenti (all'inizio impauriti come te) di nazionalità turca, tedesca, ma soprattuto spagnola (ce ne erano sempre a bizzeffe) e pure greca. Poi pure gli immancabili polacchi, certo, che però guardavamo strano perchè non riuscivamo a capire se erano russi o se erano slavi nel senso di balcanici. E poi, le sfide di tipo 'coppa intercontinentale' a calcio (quando ancora ci giocavo), i tentativi di esser rimorchiato da una brunetta al pub (dietro una molto edoardiana & bella pinta di Guinness), quell'aroma così caratteristico della campagna inglese, la mondanità hustle-bustle della Londra vittoriana... *sospiro*.

E poi, c'era quel cameratismo. Quel cameratismo che inevitabilmente ti catturava dopo i primi giorni che erano invece intrisi del senso di smarrimento (del tipo: "Aiuto! Mi hanno strappato alla mia famiglia di origine e me ne vogliono mettere in un'altra!" con tanto di sguardi persi del vuoto, esemplari il primo giorno, ascoltando la lista delle famiglie ... 'affidatarie' che si rimpicciolisce sempre più fino a che non chiamano il tuo nome, ed allora tu sei lì, solo contro il mondo intero, con le tue gambe, ti alzi, ti guardi in giro come un capretto pronto ad essere sgozzato e, con occhio alquanto inebetito dalla paura, focalizzi chi ti accoglierà in casa per le prossime, memorabili settimane), a meno che tu non avessi scelto il college, dove sei accolto nelle stanze altrimenti degli studenti inglesi del periodo scolastico, nel qual caso subito si faceva amiciza e si passava, immediatamente, a spartire le 'zone di influenza' della camera, disposta per i tre o quattro giovani 'sopravvissuti', che oramai, a ben diritto, si concepivano come avventurieri apparsi d'improvviso in un altro mondo, tutto da scoprire (zone d'influenza peraltro contese con i nemici dell'igiene, grossi come tacchini, che ti aspettavano nel buio delle tue notti insonni, quando scattava l'irrimediabile caccia allo scarrafone).

Ah, che ricordi! Ma basta parlare del passato sennò divento nostalgico e ricado in quel peccato lì di tristezza che pure si confà al 'gentleman-wannabe', dandogli così un impasto di maggiore maturità.

THE REVIEW.

THE BOOK: A history of modern Britain, by Andrew Marr (Macmillian UK 2008), 629 pages.

It is a book that slide. That slides easily throughout your mind, and where pages seems linked to each other in the most simple meaning of this very term: Marr has surely the pen of the able artist, capable of describing the english consequences of the 2nd World war without giving a glance to the chance of burden the writing itself, as if the book was a modern fable, more than an historic work that reads the last sixty years of United Kingdom facts.

The capability of Marr in writing even the most difficult episode reveals his true attachment to the cause: the cause of a successful historian that's more than capable of teaching his knowings to his beloved students. There are no holes, missteps or traps in which the reader might give the yawn, after the necessity of a superior understanding of the (british) english is accomplished.

I'm really enjoying the fact he's a 'leftist' (but this is an exaggeration) that gives honest reviews to the conservative and labour accounts or stepbacks. For example, the renewed GOP authoritarism introduced by Ms. Thatcher against his ministers offers jokes and humoristic underlines to Marr.

Of course, the essay treat things like music, social changes and fashion as well, but the fingertip stays pressing the 'domestic politics button'. This might be a pleasure to readers like myself, who didn't have any clue on britain policies and policy makers (although I really love Mr.Churchill actions and the leader himself being one of the most capable man ever produced in the planet - during the last century at least - I had small knowledge, if none, on the others famous prime ministers).

I didn't know the public school were where future leaders would've come from, too. I didn't know London n. 10 itself experimented more than a simply hard time from the Bloody Sunday of the '70s. And, I didn't know there was this land where, still in the eighties, brilliant politicians would still quit if their ideas wasn't to be heard - something that's really, er, un-italian.

Very intriguing, much wellthought and politically neutral (being Mr. Marr a socialist I suppose): it defines new barriers for the history pop-consumable books. Barriers now crossable, and the only drawback will be your possible hate for all that's british and politically exposed!

WHERE TO FIND IT: Amazon/E-Bay is your friend.

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