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Prologo: 'it's a brand new day'.

Cari lettori e lettrici, appassionati di libri, scrittura creativa e gentiluomini o damigelle di vecchio stampo d'ogni genere, cristiane genti e atei disubbidienti, senza macchia o coi pastrocchi,

benvenuti a questo spazio dove con grandissimo interesse, purtroppo solo saltuariamente, avrò cura di recensire, revisionare, esaminare, esaltare o defraudare, tutti i libri che mi sono piaciuti, mi piacerebbero, potrebbero piacermi se...

Ho avuto intenzione di aprire questa pagina internet personale dietro consiglio di un caro amico. Certe cose che scrivevo non dovevano andare perse - pensavo io - e, con molta sorpresa, ho scoperto lo pensava anche lui.

Poi in realtà andranno perse egualmente, certe cose, perchè non faccio ragionamenti da visionario o scrivo roba memorabile, ma vabbé.

Tempo fa ho ricevuto la proposta di collaborazione ad un giornale online, di orientamento conservatore e di stampo cristiano (sì lo avete capito, sono un 'felice credente in combattimento', come ogni tipo all'antica dovrebbe essere, e ciò grazie ad un cammino di riscoperta di quelle virtù chei nostri genitori hanno seminato in me sin da piccino - e che comunque a tutti i bravi ragazzi di famiglia vengono insegnate) o meglio, mi ero proposto io stesso di collaborare per un fine divulgativo, con alcuni miei scritti, per il blog di un piccolo partito politico attivo a livello municipale.

La mia intenzione era accrescere quella consapevolezza che oggi sento mancare nei confronti della nostra ricchissima cultura non solo politica ma anche socio-personale (ulteriori chiarimenti di ciò che intendo seguiranno, se non inizio a perdermi in un bicchier d'acqua come faccio solitamente).

Purtroppo tale collaborazione è naufragata per mia stessa colpa: non sono infatti un bravo giornalista! Il primo articolo scritto, a tutti gli effetti, fu l'ultimo, e subì persino 'l'onta' di non vedersi pubblicato (ergo: la colpa era semplicemente di chi scrive poiché aveva questo perverso desiderio di occuparsi di cose non proprio di attualità, leggasi l'impegno dei cattolici in politica, e, soprattutto, di scrivere come un ottantenne, cioè come quei professoroni con la barba bianca che spesso impartiscono noiosissime lezioni nelle materie affini alle lettere).

Dopo essermi scusato con i responsabili per aver desiderato collaborare attivamente ad un progetto che a tutti gli effetti potevo solo far fallire vista la mia cronica mancanza di tempo (difatti la mia attività principale è l'assistenza tecnica a dei terminali informatici, e poi c'è lo studio delle relazioni internazionali presso la LUMSA) ho allora deciso che dovevo dare... 'un colpo al cerchio ed uno alla botte': avrei sì studiato, avrei sì lavorato, avrei anche fatto il padre, e pure i piatti nel periodo di quaresima (ancorché non sempre con successo, rompendo svariati bicchieri o lasciandone il lavandino ancora colmo per motivi di tempo, arieccoci) ma avrei almeno messo su carta - o a limite su delle ben più aride 'righe di pixel' - i miei pensieri e giudizi, al limite pure le omissioni - su ciò che in questo periodo stavo leggendo, su ciò che avrei voluto leggere, ed a tutto avrei aggiunto delle riflessioni che uno che pensa troppo come me tende ad elucubrare di continuo (non c'è rischio divenga un uomo di azione!).

Però, come detto all'inizio, questo spazio vuole essere non una specie di 'Speaker's corner di Hide Park' internettiano (che brutta parola - e comunque tra qualche mese lo diverrà lo stesso... povero me indisciplinato!) ma soprattutto un luogo dove proporre delle riflessioni. E quale cosa migliore del proporre riflessioni sui libri che ho letto, vorrei leggere, eccetera eccetera?

Anche perchè andare troppo fuori tema significherebbe trasformare questa pagina in una specie di calderone: di nuovo, cosa che certamente accadrà perchè non riesco notoriamente a mettermi dei limiti, in quanto ho la memoria corta e il cervello che fuma: però ciò non deve distogliermi dal continuare a tentar di farlo.

Ultimo ma non ultimo, un'avvertenza a chi legge: i pareri espressi sono ovviamente personali, non rispecchiano il giudizio dell'ente di cui faccio lavorativamente parte. Ciò va doverosamente affermato in quanto, pur non facendo parte dello staff della Farnesina, anche se su di ciò, come disse quel ragazzino partenopeo, 'io speriamo che me la cavo', mi rendo conto farei fatica a renderlo presente nel futuro in caso di copertura di cariche dall'evidente significato sociale, che potrebbero mettermi eventualmente in imbarazzo confrontata la mia funzione con ciò che scrivo qui (Maronn' che prosopopea: e meno male che ero cristiano e all'antica).

Detto questo, detto tutto, anzi, scritto tutto: vi lascio ai vostri doveri, che io torno al mio; che nello specifico è, ad oggi, riparare un lettore di badges guasto, poi studiare e fare tutte quelle piccole cose che si confanno ad un uomo oramai entrato stabilmente in società (escluso il nodo alla cravatta, che non indosso).

Anzi, ancora meglio; desidero inaugurare questo sanatorio come fanno gli spiriti più fini e meno illitterati, magari con una bella citazione.

L'unica che mi viene in mente ora è:

"Indossare una cravatta è segno dell'entrata a tutti gli effetti in società"

che non mi ricordo chi lo scriveva, né c'entra una mazza con quello che tratterò, come avete capito, però avevo bisogno di chiudere ad effetto in qualche modo, sennò continuavo a scrivere.

Che dire, buona lettura a tutti!

Francesco, il giovane vecchio

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